venerdì, aprile 20, 2007

Col morale sotto le scarpe...

Cara Amirah,
Oggi mi sento un pò giù...in questo periodo stò facendo un pò di colloqui...benchè il mercato sia molto stazionario e la maggior parte delle offerte che si leggono in giro sia 'na sola, mi riesce di fare colloqui per offerte quantomeno 'decenti'...

...una delle proposte che avevo ricevuto mi aveva fatto una buona impressione, perchè corrispondeva a ciò che, professionalmente parlando, agogno...un posto dove venga pagato dignitosamente, dove non si usino "mezzucci" per abbassare il prezzo, dove i discorsi siano schietti e 'diretti', dove senta che il mio lavoro contribuisce in maniera rilevante alle sorti dell'impresa percui lavoro e dove possa finalmente ritenere che i miei sforzi verranno considerati, valutati e, infine, premiati nei
limiti del possibile...un posto dove possa finalmente "immergermi" nel lavoro, maturando la mia professionalità senza dovermi fare il fegato marcio per questa o
quella ragione...di solito ragioni legate all'anti-meritocrazia dell'ambiente in cui
mi trovo immerso...

...sembrava che tutto andasse bene...mi sembrava di aver fatto una buona impressione
almeno quanto loro me ne avevano fatta a me...bè...alla fine?

Il "silenzio"...

In seguito ho fatto altri colloqui ed ho fatto la mia porca figura, ma sono stanco, Amy...non sai quanto...sono davvero *stufo* che il lavoro debba sempre essere fonte
di preoccupazioni legate alla mancata equa retribuzione dei miei sforzi o al fatto che vengo "parassitato" senza che i miei sforzi vengano minimamente considerati...

...per me il lavoro dovrebbe essere una cosa "pacifica"...nel senso che dovrei avere modo di continuare a formarmi per quel lavoro e fare le mie valutazioni all'interno di quel lavoro, senza dover costantemente pensare a fare colloqui su colloqui per cercare di ottenere una retribuzione minimamente decente o di fare *veramente* il lavoro percui vengo assunto!

...non dico che vorrei sentirmi già professionalmente "arrivato"...è relativamente "presto" per questo...ma vorrei avere modo di maturare gradualmente la mia professionalità in un luogo stimolante che ritenga pieno di persone competenti che, come me, lavorano per gli stessi obiettivi...non in un abisso di stupidità, di incompetenza, di banalità, di parassitismo e di anti-meritocrazia come il luogo dove lavoro attualmente...non un luogo dove mi senta offeso, umiliato e sfruttato ogni giorno che entro in ufficio...

...il colloquio di oggi mi ha abbastanza avvilito...benchè sia stato comunque gestito in maniera un minimo "professionalmente elevata", ho chiaramente percepito alcune cazzate davvero monolitiche tra le cose dettemi dal mio interlocutore...più passa il tempo e più *odio* le cazzate...il fumo...le prese per i fondelli...e le offese alla mia intelligenza!

Ci sono dei momenti nei quali vorrei con tutte le mie forze riuscire a finire a lavorare in un'azienda come quella dove, ai suoi tempi, lavorava mio padre...perchè i ciò che intravedo nei suoi racconti ci vedo molta più "onestà" e "correttezza" rispetto a ciò che tipicamente sperimento ogni dannata volta che mi metto a fare un colloquio...quell'azienda a cui ti accennavo mi aveva dato quell'impressione, ma comincio a credere che abbiano trovato qualcun'altro... :-/ ...forse era una situazione troppo ideale perchè potesse andare tutto liscio...

Comunque mi sento davvero giù di corda in questo momento, Amy...vorrei tanto che il destino prendesse una "svolta" davvero positiva 'na volta tanto e che potessi finalmente sentirmi "sereno" e non in guerra totale..."guerra totale"...che è la mia condizione esistenziale perenne, che francamente mi ha rotto proprio i coglioni! :(

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