giovedì, novembre 09, 2006

Ma quando arriverà l'amore?

Cara Amirah,
In questi giorni mi sento molto solo...anche se so che non serve ad un cazzo cerco di essere propositivo ed efficiente per mantenere alta la mia "dignità professionale"...purtroppo so già
che la mia ditta, anche se ci terrei a crescere al suo interno, non mi dà prospettive...i soldi in busta non crescono e la crescita in termini di carriera sembra appartenere alla sfera dei sogni...però sono uno che è abituato a "far funzionare" le cose, colle buone o colle cattive...detesto trovarmi in una situazione in cui tutto va a rotoli ed accettare la cosa...

...anzi...per essere esatti...io non accetto la cosa!

...sarà vero che in amore sono un completo fallito, ma non accetto di abbandonarmi al fatalismo in una realtà come il lavoro, dove, a mio avviso, si può sempre fare qualcosa per migliorare la situazione...guarda...se avessi più potere non esiterei a rompere le palle pure ai dirigenti in ambito internazionale per ottenere che le cose "filino", soprattutto perchè tale risultato è il cardine della loro attività...ora come ora stresso il mio povero capo, perchè non mi permetterei di scavalcare la gerarchia, anche perchè il mio capo mi è simpatico (se fosse un tipo odioso e tronfio non mi farei alcuno scrupolo, ma è una brava persona...solo un pò troppo depressa e pessimista, a mio avviso...ma credo che sia perchè ha visto troppe vicende "nere" della mia ditta)...

...oggi c'ho discusso e, di base, mi ha detto che dovrei accettare la situazione come è, perchè non ci possiamo fare nulla...

...personalmente sono invece convinto che si può rompere le palle...l'ho fatto da interinale quando non contavo assolutamente un cazzo...figurarsi se non ci provo ora che dipendo direttamente da un dirigente, seppur in una dimenticata e bistrattata divisione "di frontiera"!

...non ho esitato manco ad importunare con le mie osservazione uno dei più alti dirigenti della multinazionale percui lavoro quando ce l'ho avuto a tiro...questo perchè sono fermamente convinto che il potere comporta la responsabilità e che la gente sia tenuta a non dire le cose "tanto per dire", quindi se dici che vuoi il mio feedback io ti dò il mio feedback e, se non ti piace...bè...potevi non chiedermelo!...insomma a me non frega un accidente che l'alto dirigente in questione possa "indisporsi" perchè non ripeto a pappagallo ciò che dice...io, basilarmente, me ne fotto...è chiaro che aspiro a fare carriera e mi farebbe piacere lasciare una buona impressione in chi ha molto potere dove lavoro (e quella persona era a oltre 3-4 gradi gerarchici sopra di me), ma tutto ciò è secondario di fronte a ciò che credo e, soprattutto, a ciò che, secondo me, è "bene" per la mia divisione e, più in generale, per la mia ditta...

...a me non frega un cazzo degli azionisti, anche se è chiaro che in un'impresa capitalista non li si può "ignorare"...ma il mio obbligo morale è verso chi nella mia ditta suda sangue per farla funzionare...di chi spesso lavora solo per la dignità della propria professione perchè il suo buon lavoro non viene debitamente riconosciuto...il mio obbligo morale è assicurare che per quelle persone possa esserci un "domani" e che ci sia qualche cambiamento che renda loro possibile di migliorare le loro condizioni di lavoro e/o di essere premiati per il loro buon lavoro, non esiterei ad agire con la più totale spietatezza contro chi lavora col culo proprio perchè mette in "forse" il futuro dei primi...io ritengo che *questo* sia il mio obbligo morale (benchè la mia "responsabilità" invece sia oggettivamente molto limitata), anche se in realtà il mio risibile "potere" è il fatto di rompere periodicamente le scatole al mio capo che è, di fatto, privo di potere e che sembra pure piuttosto esasperato già di suo per la condizione allucinante in cui ci troviamo...

...io sono convinto che dall'alto possono anche non dartene di potere, ma tu puoi sempre procedere con l'opzione "irregolare" di esasperarli al punto che ti accordano ciò che chiedi pur di non sentire più il tuo "solito problema"...basta che tu agisca sempre con le "dovute maniere" e gli faccia sembrare l'accontentarti come la soluzione più razionale e più logica per riavere la loro "quiete"...peraltro penso che in genere le persone siano abbastanza assennate da riconoscere che la soluzione è risolverti il problema, anche se magari cercano prima di "svicolare"...

...ogni tanto i miei superiori mi riportano alla realtà suggerendomi che non devo preoccuparmi di certe problematiche che sono, al più, un problema loro o di altri ancora...ma la cosa buffa è che, a ben vedere, in certi momenti sembra quasi che io sia un "imprenditore" e che l'intera "baracca"
sia di mia proprietà...il tutto è tanto più comico se uno pensa che sono un semplice impiegato, dotato di un livello relativamente ridotto e, tra l'altro, manco pagato così tanto...e che sembra che alla mia impresa non interessi affatto nè di incentivarmi per tenermi lì, nè di pagarmi di più e neppure di farmi "crescere" prima che passino secoli...eppure alla fine, a pensarci bene, finisco col parlare che manco fossi un top manager con in tasca con un "diritto di vita e di morte" sulla mia divisione sancito dai più alti livelli della mia multinazionale! ;DDD

...e poi arriva la sera...me ne torno a casa e, se non sono stanco morto al punto da crollare, mi viene da pensare a quanto mi sento solo...quanto fatico a contattare i pochi amici che ho (e qui a Milano sembra una cosa inevitabile)...quanto in certi momenti mi sento esplodere dalla voglia di fare due chiacchere...ma, soprattutto, quanto vorrei trovare il vero amore della mia vita...un amore vero...un amore di quelli che ti sciolgono l'anima nel petto...di quelli eterni, degni di un poema...e che sia ricambiato col la stessa passione e la stessa eternità...

...vorrei tanto dire "ti amo" e sentire intensamente quell'emozione così speciale ed unica nel cuore...vorrei tanto farlo senza leggere negli occhi della donna a cui lo dico l'espressione di disprezzo per un uomo che considera "debole" e "sciocco" perchè non sa sopprimere certe emozioni...vorrei tanto farlo vedendomi "perdonare" l'attacco di mutismo e di banalità che mi prende quando incontro una donna che mi suscita emozioni davvero intense...vorrei tanto poter essere dolce e romantico senza essere disprezzato per questo...

....essere crudele ed indifferente alle volte è una condizione davvero troppo dolorosa da sopportare anche per uno tenace e fanatico come me! :((

Buona notte, Amirah...ti voglio tanto bene... :)

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