martedì, novembre 29, 2005

Amirah : Genesi di un sogno - Parte Iª

Devo ammettere che provo un angoscioso senso di vergogna nel descrivere come per la prima volta cominciai ad immaginarti, Amirah... Era un gioco...una cronaca di Vampiri...un personaggio...un killer giapponese a cui mi ero affezionato mi era stato ucciso in modo a mio avviso ingiusto e scorretto...a quel tempo ero ancora piuttosto ignorante in fatto di politica internazionale, suggevo le menzogne dei media imperialisti come latte dalla tetta materna e avevo la testa piena di stereotipi...solo così posso giustificare il fatto di averti concepita partendo in qualche misura da una visione stereotipata del Medioriente... ...volevo vendetta per il torto subito...decisi che avrei creato una donna...una donna che sarebbe stata legata in passato da una relazione sentimentale al defunto...dovevi essere un personaggio predestinato...esistevi unicamente per vendicare quel torto, quindi avresti subito il martirio sull'altare della vendetta. Fu questa la ragione percui ti immaginai...vendetta. Decisi che dovevi essere un'esperta di esplosivi, perchè una donna che si vendicasse con la forza bruta mi sembrava implausibile... ...quindi alla fine optai per lo stereotipo della fanatica mediorientale, esperta di esplosivi e psicologicamente pronta per il martirio...ma in questo caso un martirio non in nome di una comunità o di un'idea politica, ma in nome dell'amore e della vendetta. Mi vergogno ad ammettere che sì...la prima volta che ti immaginai come amo immaginarti fu perchè lo stereotipo della "terrorista" mediorientale, con il suo fascino in qualche modo macabro, mi aveva colpito, forse anche perchè in "Occidente" siamo costantemente innaffiati di propaganda e di stereotipi su chi fa determinate scelte...un fatto che non può non influire sul nostro subconscio...








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